
Massaggio Ayurvedico: di cosa si tratta?
State pensando di farvi fare un massaggio Ayurvedico, ma in realtà non sapete bene di cosa si tratti?
Qualche vostra amica l’ha provato e ve l’ha consigliato e l’idea di sottoporvi ad un massaggio Ayurvedico vi ha incuriosite?
Per darvi qualche informazione in più, abbiamo incontrato Fernando Melileo, operatore ayurvedico, diplomato presso l’Ayurveda Hospital, South of Kovalam Kerala in India, che ci ha svelato tutti i segreti di questa tecnica antichissima, che ci riporta con i sensi ad un passato di sapienza orientale e in un presente, ricco di benefici dal punto di vista psico-fisico.
Massaggio Ayurvedico cos’è
Il massaggio ayurvedico si dovrebbe in realtà definire come un trattamento olistico, che coinvolge non soltanto il corpo, ma anche l’aspetto mentale e la sfera emotiva.
L’Ayurveda è una pratica antichissima, che nasce in India diversi millenni fa e di cui si è cominciato a scrivere solo verso il 400 a.C. nei testi sacri indiani.
Il termine sanscrito “Ayurveda” significa “conoscenza della vita” e indica uno stile di vita e un approccio al benessere che prevedono una precisa alimentazione, la meditazione, lo yoga e, appunto, i massaggi.
Il massaggio ayurvedico nasce per mantenere l’organismo e la mente in equilibrio: ognuno di noi porta in sé tre forze bio-fisiche, chiamate Dosha, ma una prevale più o meno nettamente sulle altre, determinando quella che viene definita la costituzione individuale, detta Prakriti.
In base a questo, il massaggio sarà strutturato in modo tale da infondere benessere ed equilibrio, ma anche energia.
I tre Dosha
In generale, si attribuisce la costituzione dosha vata, termine che indica etere e aria, a persone con caratteristiche di magrezza, leggerezza e capacità di astrarre mentalmente; dosha pitta, cioè fuoco e acqua, a persone che hanno tra le loro caratteristiche coraggio, volontà, impulsività, costituzioni robuste e occhi magnetici; la costituzione kapha, terra e acqua, è attribuita, invece, a persone massicce, solide, robuste e con una generosità interiore spiccata.
A chi è meglio affidarsi?
È molto importante saper riconoscere un buon operatore ayurvedico.
Da terapista, mi è capitato purtroppo di imbattermi in luoghi in cui il massaggio Ayurvedico era sminuito e venduto come un semplice massaggio rilassante con olio caldo.
Trovo che una disciplina così completa, che analizza anatomia e umori, non possa essere praticata da chi non ne conosce le radici e non ha approfondito con studi adeguati.
Per questo motivo, consiglio sempre di affidarsi a terapisti o centri seri che praticano Ayurveda con conoscenza e rispetto.
Per valutare le competenze degli operatori, abbiamo a disposizione almeno tre criteri, o meglio, tre domande che possiamo porre per capire se la persona che abbiamo di fronte sia davvero competente in materia.
Non esiste un solo tipo di massaggio
“Quale massaggio ayurvedico è più adatto a me?” Questa domanda rappresenta il primo criterio che abbiamo a disposizione per verificare la competenza dell’operatore che abbiamo scelto.
Molto probabilmente la risposta sarà “quello tradizionale”; tuttavia, è bene ricordare che in India esistono almeno cinquemila tipi di massaggi ayurvedici, tutti tradizionali.
Chiariamolo bene: un praticante che sa il fatto suo potrà entrare nei dettagli storici e filosofici di ciò che fa, spiegandovi esattamente quale tra i tanti tipi di massaggio Ayurvedico andrà a proporvi: in questo caso, saprete di avere di fronte una persona competente.
Se poi chi pratica il massaggio sa cos’è la prakriti, ovvero la costituzione psico-fisica, detta anche costituzione doshica, secondo i principi dell’Ayurveda e può ipotizzare quale sia la vostra, allora è probabile che sappia davvero il fatto suo; se, viceversa, dovesse dimostrare di non conoscere questo termine, allora saremo autorizzati a voler cambiare centro.
Come dicevamo in precedenza, non esiste un unico massaggio ayurvedico, ma ne esistono di numerosi, che vengono utilizzati per curare diversi disturbi:
- emicrania: tramite massaggi con olio di sandalo dalla fronte alle clavicole, che aumenta l’afflusso sanguigno;
- prevenzione della caduta dei capelli e formazione della forfora: massaggio Shiroabhyanga sul cuoio capelluto;
- insonnia: tramite movimenti delicati al viso, il massaggio Mukhabhyanga allevia lo stress e favorisce il riposo; un trattamento adeguato anche per l’ossigenazione della pelle del volto in funzione anti-age;
- dolori cervicali: il massaggio Griva Abhyanga è indicato per contrastare i dolori muscolari da stress e l’affaticamento di questa zona del capo;
- schiena: il massaggio ayurvedico Tandabhyanga è una stimolazione parziale del dorso, che scioglie le tensioni muscolari e allevia la stanchezza della schiena e delle spalle;
- gambe: grazie al massaggio che parte dagli arti inferiori, l’Antikapha oppure il Gamathi, si alleviano gli effetti di gonfiore e adiposi, eliminando anche le tossine tramite il drenaggio del massaggio;
- cellulite: il massaggio ayurvedico del dosha Kapha favorisce la circolazione e stimola il metabolismo energetico, che scioglie i grassi in eccesso;
- piedi: il massaggio Padabhyanga viene praticato con oli vegetali sui piedi, per ristabilire una corretta circolazione sanguigna, eliminando l’eventuale gonfiore e i disturbi legati ai dolori articolari.
Il massaggio ayurvedico Gamathi, drenante per le gambe, viene abbinato ad un bagno di vapore per eliminare le tossine e i liquidi in eccesso e per fornire un’immediata sensazione di leggerezza agli arti inferiori.
Massaggio ayurvedico completo
Il Sarvanga Abhyanga è un massaggio globale, che comprende la manipolazione di corpo, testa e viso, con l’ausilio di un olio tiepido, che va fatto scendere gradualmente dalla testa ai piedi, con movimenti regolari, enfatizzando la manipolazione in alcune zone del corpo sofferenti e praticando un movimento intenso di stimolazione energetica sui chakra.
Muscoli e tessuti sono coinvolti in questo massaggio, che dona un forte benessere al corpo e alla mente, favorendo anche la qualità del sonno notturno.
In alternativa, esiste un massaggio linfodrenante ayurvedico, detto Phenakam, che agisce eliminando le tossine all’interno di un organismo sovraccarico, specialmente con riferimento al cibo di difficile assimilazione, alcol e medicinali.
Tramite il massaggio manuale, la circolazione linfatica viene stimolata verso i linfonodi presenti all’attaccatura di collo, ascelle, inguine e addome, che fungono da filtri per eliminare le tossine.
L’importanza dell’olio
Per praticare il massaggio ayurvedico, inoltre, serve un olio specifico in linea con la costituzione doshica dell’individuo: ad esempio, per la costituzione dosha pitta, serve un olio al cocco o al sandalo o eventualmente di riso; per il dosha vata, sarebbe meglio utilizzare un olio alla mandorla, più delicato; per una costituzione dosha kapha, viene invece utilizzato un olio alla jojoba, che riscalda e favorisce la circolazione sanguigna.
Si tratta di un particolare niente affatto secondario: utilizzare un olio da massaggio comune e sempre uguale per tutti può togliere autenticità alla pratica eseguita.
L’olio utilizzato può fare la differenza tra un bel massaggio ed un’esperienza negativa, perché l’olfatto è uno dei sensi più primitivi che abbiamo, uno dei primi che sviluppiamo ed è quello più intensamente connesso con la parte del cervello più istintiva e antica.
Un buon olio da massaggio deve essere in grado di ridurre la frizione delle manovre applicate, ma senza essere troppo untuoso o lasciare residui; inoltre, deve essere in grado di idratare e nutrire la pelle, cioè deve essere assorbito facilmente.
Con l’aggiunta di qualche olio essenziale ad hoc, chi conosce la materia può proficuamente praticare contemporaneamente l’aromaterapia.
Controindicazioni
Prima di iniziare un qualsiasi percorso di massaggio, è bene chiedere al ricevente informazioni sulle proprie condizioni fisiche.
Dai neonati agli anziani, tutti possono sottoporsi al massaggio tranne in alcune circostanze, quali: ferite o lesioni, febbre, infezioni cutanee o particolari e importanti patologie, per le quali può essere opportuno chiedere un parere medico preliminare.
Per quanto riguarda la donna in dolce attesa, è prevista la possibilità di un massaggio Ayurvedico in gravidanza, più adeguato al suo stato e preferibilmente dopo il terzo mese.
Conclusione
Ciò che per me è molto importante trasmettere è che ogni individuo è un’anima a sé, con una storia di vita mai uguale: sintomi e disturbi simili possono avere radici diverse e questo è dato dalla propria individualità.
Come un sarto che cuce su misura un abito, il terapista deve saper trattare e lavorare, personalizzando il più possibile il percorso terapeutico in base al soggetto che ne beneficia.
Solo in questo modo, a parer mio, è possibile vivere e giovare appieno del benessere che il massaggio è in grado di apportare.
Il corpo è sciolto e nutrito, i dolori sono alleviati, le funzioni dell’organismo migliorano e il rumore dei pensieri della giornata vengono messi a tacere per lasciare spazio a calma, silenzio e pieno equilibrio psico-fisico.
Se avete voglia di provare questa esperienza, ricordate di affidarvi solo a veri esperti del settore.
Namastè!